Diario di viaggio: Cristina e Emilio di “Viaggi in moto” si raccontano su MotoPier, siamo molto felici del contributo di questa ragazza, soprattutto perché ha raccolto il nostro invito lanciato sul Social Network Twitter di raccontarci quali siano i tre posti migliori in cui viaggiare in moto! Senz’altro c’è riuscita con una scrittura fresca e coinvolgente, proponendoci dei favolosi percorsi nella nostra bella Italia, ci pregustiamo la grande Voglia di Avventura e stai certa che ci sarà l’occasione di metter in pratica un bel viaggio in quel di Romagna! 😀
Abbiamo letto questo racconto tutto d’un fiato e c’è piaciuto subito!
Grazie Cristina e Emilio, qui il Tweet
@VIAGGINMOTO hai voglia di raccontarcelo su #motopier blog? https://t.co/IC3NZyONbN
— Motopier (@MotoPier_) 12 Dicembre 2015
Diario di viaggio
di Cristina Zoli e Emilio Salvatori (testo e foto)
Il termine viaggio prende origine dal latino viaticum che in realtà era la “provvista necessaria a mettersi in viaggio”, niente di appassionante quindi o di trascendentale. Nell’antichità il viaggio si intendeva come una necessità e non come un piacere e ancora oggi per chi deve spostarsi per lavoro rimane una necessità anche se meno pesante o impegnativa di allora. Tutto questo va a rappresentare il termine viaggio, ma se a questo aggiungiamo – in moto – allora tutto cambia e tutto si trasforma.
Il viaggio in moto non è uno spostamento che si compie da un luogo di partenza ad uno di arrivo e nemmeno un moto dell’anima alla ricerca di sentieri interiori da esplorare, viaggiare in moto è una passione, uno stile di vita, un approccio con il mondo, insomma tutto quanto si può dire del viaggio rivisitato e perfezionato per essere affrontato in sella alla tua moto.
Mi viene chiesto in questo articolo di opzionare i tre migliori posti per me per un viaggio in moto e questo che all’apparenza può sembrare semplice in realtà non lo è.
Il motociclista ama tornanti che si alternano a tornanti dove la moto può facilmente assaporare il gusto della piega e spingere forte all’uscita della curva, ama pure la velocità quindi strade larghe che permettano di dare libero sfogo ai cavalli della sua moto, poi ama gli spazi aperti e gli skyline coinvolgenti possibilmente da condividere con la “zavorra” che siede dietro (non voglio specificare se donna o uomo).
Dove trovare tutto questo?
Senza andare molto lontano possiamo affermare che le Dolomiti potrebbero rappresentare a pieno titolo queste caratteristiche e conquistarsi il premio di “Meta migliore per il motociclista“.
Noi abbiamo affrontato questo viaggio a Luglio, uno dei mesi migliori per un viaggio in montagna. Dal Lago di Garda, che da solo potrebbe rappresentare un’ottima meta, risaliamo verso Monte Bondone.
Fin da subito strade perfette mentre intorno a noi la temperatura scende rendendo la salita molto più piacevole liberandoci dall’afa che quest’anno ha attanagliato il nostro paese giù in pianura. Risaliamo dal Trentino verso il comprensorio delle Dolomiti attraversando uno dei territori più belli e affascinanti di tutto l’arco alpino.
Patrimonio dell’Unesco, le Dolomiti sono meta ineludibile per gli appassionati delle due ruote che qui si ritrovano in discese solitarie o inseriti in gruppi scatenati che si rincorrono e si sorpassano. Una delle discese da non perdere è quella che dal Passo Gardena, scende verso Arabba per poi risalire verso il Passo del Pordoi. Un’esperienza unica come quella della discesa dalla Marmolada e dal lago artificiale di Fedaia verso il Passo di Falzarago e poi la stupefacente Cortina d’Ampezzo.
Quattro giorni bruciando l’asfalto che attraversa passi, monti e paesi con la loro storia, la loro cultura e strade ben tenute e assolutamente perfette.
Altra meta che ci sentiremmo vivamente di consigliare ad un motociclista è la Corsica. Un vero paradiso per le due ruote con tratti di strada costiera unici per la sua bellezza che induce la moto a pensare di essere lungo la via per il paradiso motard.
Sono sufficienti 4 ore o poco più di navigazione per arrivare da Livorno al porto corso di Bastia. Un viaggio breve, eppur sufficiente per essere proiettati su un’isola delle più apprezzate dai motociclisti.
La regola n.1 del viaggiare in Corsica è quella di percorrerla in senso orario. Una ragione ovvia e ragionevole, perché così facendo il dirupo sul mare tipico delle strade corse di costa rimane sempre alla propria sinistra e non pericolosamente vicino come avviene viaggiando in senso antiorario. Diciamo che con la moto non è poi un così grande problema, ma sicuramente un’opportunità su cui riflettere prima di mettersi in viaggio. Tratti da non perdere sono la risalita verso Capo Corso fantastica e suggestiva, immersa nel verde con i colori del Mediterraneo a fare da sfondo. Il ditone corso offre tante sorprese al motociclista che può piegare su strade perfette anche dal punto di vista dell’asfalto. Il tratto da Saint Florent a Calvi con i suoi speroni e le suggestive montagne rosse che si gettano a picco sul mare sono stati per noi un vero e proprio spasso ma da lì a poco raggiungiamo la meta che da sola varrebbe il viaggio fin qui, ovvero il Desert des Agriates, un nome che rimanda a strade mitiche e lontane, una tappa irrinunciabile di viaggio per essere capace di proiettarti nell’essenza stessa della Corsica. Non sono più di una quindicina i km che dalla D81, all’altezza di Casta, ti portano su una delle spiagge più belle e selvagge dell’isola, la spiaggia di Saleccia, considerata la più bella e la più selvaggia di tutta la Corsica.
Avviso ai naviganti: lasciare quest’isola, dove i motociclisti sono trattati con estrema gentilezza e comprensione proprio perché rappresentano lo spirito di un’isola che si può attraversare veramente solo sulle due ruote, è doloroso.
Ora, come ultima meta vorremmo portarvi con noi nelle nostre terre, le terre della Romagna, quelle che conosciamo metro per metro fin negli angoli più reconditi e solitari. Partendo da Rimini e risalendo Valmarecchia e Montefeltro potrete sorprendervi della bellezza di una zona ancora poco conosciuta dai motociclisti.
Curve e tornanti che risalgono le valli ricche di storia e di suggestioni sino a svalicare nell’aretino attraverso il Passo di Viamaggio. Un passo che è una tappa obbligatoria per tutti i motociclisti romagnoli. Da qui sono passati e forse passano ancora i nostri campioni di motociclismo, da Valentino Rossi che risaliva la valle al fianco del padre Graziano in bagarre con altri motard al riminese purosangue Enea Bastianini, a Migno di Saludecio, al compianto Simoncelli di Coriano, a Manzi o Bulega, rispettivamente di Rimini e San Clemente. Non è una caso che qui tra la Romagna e le Marche nascano grandi campioni e appassionati di moto quindi invito tutti a passare da Rimini o Cattolica o Riccione e chiedere a chiunque del posto come salire verso Viamaggio. Spasso assicurato (attenti agli autovelox) oltre ad una bella e gustosa mangiata in uno qualunque dei ristoranti che incontrerete lungo la strada o vi saranno consigliati dagli abitanti della zona.
Vi aspettiamo quindi almeno una volta e vi garantiamo che una volta penetrati nelle nostre valli non ci abbandonerete più.
Se volete andarla a trovare questo il suo blog Viaggi in moto e la pagina di Facebook.
Per voi invece un invito a raccontarci la vostra storia, se avete fatto un viaggio, volete veder pubblicate le vostre foto, pensate di poter dare consigli per percorsi e itinerari mozzafiato, scriveteci, visioneremo i vostri testi per pubblicarli nel blog!