Intervista Gionata Nencini – Partire per

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Oggi appuntamento ore 16.00 con Gionata Nencini di “Partire per” per una intervista che cercherà di carpire le pieghe del suo viaggio in giro per il mondo, con cui ha macinato più di 270.000 chilometri dall’età di ventuno anni fino ad oggi. Non vi ricorda un po’ un racconto di Verne in formato moderno?
Leggete tutto d’un fiato perché c’è una sorpresa per voi!



GIONATA IN PILLOLE
Classe 1983 in sella alla sua moto una Honda Transalp con 270.000 km percorsi in 5 continenti, 50 paesi visitati, si è mantenuto lavorando e costruendosi il suo futuro giorno per giorno dal Giappone alla Cina,  in Australia, Nuova Zelanda, Cile e Bolivia!
E’ partito con zero esperienza, in tasca solo 2200 Euro e un carico di energia ed entusiasmo che gli hanno permesso di attraversare il mondo senza mai perdere fiducia in se stesso. Nel 2005 apre il sito PARTIRE PER con l’esigenza di mettere nero su bianco la sua esperienza, soprattutto il desiderio di rivedere le proprie esperienze, non perderle, lasciare una traccia, avere – come dirà lui stesso – un backup della propria vita in viaggio! E in seguito il suo diario on line si trasformerà ancora nel suo lavoro,  organizzando eventi, un e-commerce on line, un libro pubblicato “Il manuale del moto viaggiatore” non solo quindi un viaggiatore ma anche un imprenditore di se stesso: un uomo che dal suo sogno di viaggiare ha costruito una vita atuttotondo!

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Perchè affermi spesso di essere un viaggiatore e non un motociclista?
Quando sono partito per il giro del mondo non avevo nessuna esperienza di moto e non ero un motociclista esperto, avevo preso la patente di guida per moto 4 mesi prima. Non avevo mai usato una moto. Sono del ’83, ora ho 32 anni e alle spalle un bagaglio di esperienze maturate negli anni, ma all’epoca ero un ventunenne inesperto, quindi questa frase la dico per umiltà nei confronti del mondo del motociclismo.

Quindi sono più di dieci anni che sei sempre in viaggio e quante volte sei tornato a casa? E che significato ha per te “tornare a casa”?
E’ una domanda molto affascinante il “tornare a casa”: questo grande viaggio è stato Non-Stop Non-Stop durato in totale 8 anni e non sono mai tornato a casa ad eccezione del 2011 per due settimane durante le feste di Natale per mostrare mio figlio ai nonni. La moto è rimasta là, perché era solo un viaggio con il ritorno per proseguire il viaggio.
Il “concetto di tornare a casa” puo’ appartenere a ovunque e non appartenere allo stesso tempo. E’ più che altro ritornare ad una destinazione che ho lasciato.
Alla fine quando fai una esperienza come la mia ti rendi conto che le cose più importanti per sentirsi a casa sono: un tetto dove vivere, un lavoro e una passione… il domani è un punto interrogativo, non puoi sapere cosa ti riserva.

Mentre Gionata parla, il tono della sua voce si fa ad un tratto più lento.. credo stia pensando a qualcosa di particolarmente bello e infatti mi racconta che è partito single con la voglia di vivere e di avventura, ha fatto una scelta di vita che ha abbracciato tutti gli aspetti, la crescita personale, il lavoro, la famiglia e l’amore proprio come tutti noi altri. Non c’è nessuna differenza tra chi sceglie di vivere una vita “sedentaria, normale” e chi si mette in viaggio, zaino in spalla e moto a seguito! Tutti questi aspetti sono vissuti in forma itinerante invece che in pianta stabile con casa, confort e via di seguito, ma alla fine è sempre la medesima cosa per tutti, le esigenze e i sogni sono sempre gli stessi per tutti  metter su famiglia, trovare lavoro e… l’amore. Qui c’ è un attimo di tregua, la chiacchierata prende un ritmo diverso. E’ meraviglioso quando senti nella voce di un uomo che il racconto si trasforma in qualcosa di più profondo. E infatti nella voce di Gionata un’onda di sentimento, nel 2009 incontra Ylenia in Cile e quando si arriva alla data del 2011 la voce si fa ancora più intensa.. è giunto suo figlio a rendere la famiglia compatta! Una vera famiglia di viaggiatori. Anche la sua compagna è una viaggiatrice indomita, grinta alle stelle, alle spalle viaggi in Brasile e in Bolivia da sola con un solo zaino, giacca, pantaloni, stivali e guanti come unici compagni. Mai tirata indietro nemmeno in zone rischiose e come poteva mancare al fianco di un uomo così avventuroso se non una donna così affascinata dal desiderio di affrontare la vita con coraggio di fronte a tutte le difficoltà di una famiglia che ama viaggiare? Per loro il concetto di distanza e di tempo è un limite che non esiste.

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Parli spesso di coincidenze nei viaggi di grandi incontri.. di amicizie e solidarietà. Qual è la cosa che più ti ha colpito e che accomuna in generale tutte le persone nelle varie parti del mondo?
Posso affermare che tutte le persone, va be’ la maggior parte delle esperienze sono state positive, in 2.920 giorni intrapresi a viaggiare ho incontrato più persone disinteressate, ospitali, pronte a darmi un consiglio a offrirmi da mangiare in modo incondizionato e generoso, rispetto a chi volesse derubarmi che posso contare nelle dita di una mano.
Molte più persone buone che persone malintenzionate e questo significa che là fuori il mondo è qualcosa di bello e meraviglioso!
Nel mio blog e sito racconto spesso anche di questo, di essere ambasciatori del proprio paese quando si è in viaggio, tratto argomenti come lo schock-culturale e come adattarsi ad ambienti completamente diversi dal nostro.
Gionata poi mi racconta un aneddoto divertente di come riusciva a farsi intendere nelle cucine a suon di vignette, si proprio disegni per immagini, recitando scenette… Insomma la necessità lo incoraggiava a industriarsi per riuscire ad ottonere ciò che desiderava ed era di urgenza e necessità come il cibo, sopravvivere e quindi il mangiare, trovare da dormire, fare benzina, sempre in una lingua sconosciuta.
Mi inventavo un modo, escogitavo un sistema, come quella volta che in una cucina ho aperto il frigo e con il dito  indicavo le pietanze che secondo me sembravano buone per compormi il mio piatto o anche direttamente dalla pentola al piatto!!!

Rifaresti tutto daccapo o qualcosa lo cambieresti in meglio?
Rifarei tutto! Se potessi tornare indietro però affronterei  i paesi iniziali con meno fretta, all’inizio avendo un budget limitato e i visti che non prevedevano più di trenta giorni, calcolavo tutto al millesimo. Diciamo che ero al limite.
Ora mi farei meno problemi, userei una logistica diversa. Magari adotterei la tecnica di un sorriso per riuscire ad uscire con il visto scaduto, senza paure o ansie.

Gionata_Nencini_-_Partire_per__002Tu sei un tipo adattabile e positivo, avrai affrontato anche momenti difficili cosa ti ha fatto continuare e perché?
Viaggiare è la cosa più bella del mondo, che comunque prevede dei momenti di difficoltà o momenti meno piacevoli, non bisogna farsi una idea illusoria di affrontare una impresa totalmente priva di ostacoli sarebbe impossibile, che un viaggio sia  privo di possibili problemi.
Essere certi che comunque è un privilegio e una esperienza grandiosa che permette di realizzare un sogno e consente di superare e affrontare le difficoltà con lo spirito giusto e la voglia di proseguire.
Mi viene immediato di dire a Gionata: “sei un inno alla positività!”
Porto avanti un’ideale di fronte a tutto! Se ti autocommiseri non vai da nessuna parte. Ci sono dei giorni che potevo dire che tutto era fantastico e degli altri che avrei mandato tutti (…)
Scoppiamo a ridere!
Il giorno prima va tutto liscio e tre giorni dopo ti arriva una multa, poi vedi la tua foto in un magazine famoso e magari la stessa giornata incontri una persona bellissima.
La vita è questo!

Curiosità ma i tuoi genitori? Come l’hanno n presa questa tua voglia di partire per.. ti hanno sostenuto o… Raccontaci.
Sostenuto! Avevo 21 anni, mi sono sempre comportato da maggiorenne fin dai miei 18, vivevo da solo, pagavo il mio affitto, ho iniziato a girare l’Italia in autostop, poi in bicicletta. Ero già indipendente e volevo la mia indipendenza e non dover mediare con nessuno. Diciamo che non gliel’ho chiesto, gliel’ho semplicemente detto!
Mia madre lo ha scoperto leggendo il giornale regionale, nella prima pagina c’era scritto che “un giovane ventunenne voleva intraprendere il giro del mondo da solo e senza sponsor”.
“Tu sei tutto grullo, non sei tutto regolare!” fu la risposta di mia madre.
Ridiamo, Gionata racconta tutto con il suo accento fiorentino che sappiamo tutti quanto sappia conquistare…! Mi par di vederla questa mamma che si immaginava già il figlio lontano a conquistare il mondo 😀

Pensavi già di aprire un blog e come ti è venuto in mente? Cosa ti aspetti dall’essere anche un blogger e come ti organizzi come tale?
All’inizio avevo creato un sito tutto in HTML parecchio minimale, l’esigenza primaria era creare un contenitore di backup con tutto il materiale fotografico che stavo raccogliendo nei miei viaggi, perché non andasse perduto.
Poi mi spinsi a fare una nutrita “mailing-list” con pià di 600 contatti… in seguito, nel 2007 ho aperto un blog, quando ancora quel termine era pressochè sconosciuto, diciamo che mi sono trasformato in blogger senza sapere di esserlo! Erano gli inizi anche di Facebook, di Youtube dove pubblicai parecchi video: ci fu un exploy di visite tanto che ottenni anche 4 milioni di visite: cifre strabilianti!
Rimango sorpresa e lancio un mio “wow”
All’epoca non c’erano nemmeno moto-viaggiatori sono stato uno dei primi!
Una punta di orgoglio nella voce e un mio secondo “wow.. fantastico” nel frattempo prendo giù appunti e cerco di non tralasciare nulla nel racconto di Gionata, la voce, i ritmi e i tempi con cui si sta aprendo alle mie domande.
Capitava che scrivessi un articolo o rispondessi a mail dalla stazione di servizio in Patagonia e inizialmente ero un blogger molto improvvisato, anche quello era un mondo completamente nuovo ora invece si è trasformato in un lavoro a tempo pieno!
Quello spazio on line era un posto dove raccoglievo il materiale, soprattutto video e foto e le mie sensazioni poi è diventato negli anni un metodo di distribuzione, di condivisione, di merchandising, serate motivazionali per appassionati di moto, sia per aziende che per persone in cerca di crescita.
Trasmetto positività attraverso il viaggio, non solo l’aspetto dei motori. Racconto le difficoltà del viaggio rapportate alla vita, arricchendo poi il tutto con la visione di immagini fantastiche dei luoghi che ho visitato.
Penso davvero che sia una esperienza che possa dare un valore aggiunto alle persone,  dove partendo con aspetttative zero, ambizione zero si possa arrivare a realizzare i propri sogni in ogni direzione: vita, passione, lavoro e realizzazione personale.
Sei un inno alla positività! E sono completamente d’accordo perché è anche quello che si propone di fare Motopier nel suo piccolo, e con le proprie possibilità nel contesto che stimao perseguendo…! Quindi ti comprendo appieno!
L’intervista si fa davvero coinvolgente quest’uomo ha tanto da raccontare e i minuti passano veloci come il lampo!

Gionata_Nencini_Partire_per_

Curiosità due, ma le riprese da lontano? Come le hai fatte? Posando la telecamere con un avanti e indietro? Notevole.. 
Ride – Si, esatto! Proprio così… Mettevo cavalletto, a volte no, posavo cinepresa.. alla fine ti fai l’occhio. Sono diventato bravo e alla prima il video era perfetto! Ho sviluppato un occhio fotografico. Scoprivo il punto bello, la luce giusta
Come un provetto David Attenborough – Ridiamo –
Si, fai conto!
Nei tuoi video – ne ho guardati parecchi – sembri davvero divertito, simpatico.. ce n’è uno in cui dai la mano ad una donna di un villaggio…
Come mi vedi nei video, sono così nella mia vita! Esprimo tanta simpatia. Sono esattamente così! I miei sono dei video vacanze. Sono felice, appagato e sempre allegro!

Ora sei sponsorizzato o viaggi sempre libero da…

Il prossimo viaggio mi vedrà sponsorizzato da nuovi Brand che credono in me e nel valore aggiunto che ho dato a tutto il mio sogno e al mio lavoro in questi anni. Ne sono molto soddisfatto: hanno riconosciuto il valore della nuova prossima partenza!

Partito con soli 2200  euro e nemmeno uno sponsor.. gran voglia di lavorare e spirito resiliente, ho guardato i tuoi video e sei davvero una persona che non si perde d’animo, cosa diresti ai giovani che dicono di non trovare lavoro?
Duemiladuecento euro si come cifra di partenza e in totale ho speso 89.000 euro…! Se lo dividi per otto anni di viaggio no-stop diventa una cifra di circa 600 euro al mese; qui in Italia non riusciresti a sopravvivere con una cifra simile, è comunque una gran bella soddisfazione.
Cosa direi ai giovani…
Gionata fa una pausa, ma credo che sia solo per prendere lo slancio.
Gli direi che se uno vuole davvero una cosa la ottiene. Che commiserarsi non serve a niente, a rimanere li dove si è e li si rimane.
Bisogna muovere il primo passo se si vuole fare qualsiasi tipo di iniziativa. Dall’albero non casca il frutto delle soluzioni. Bisogna cercarle!
Sbagliare e riprovare, sbagliare e riprovare. Non mollare!
A me non è mai piaciuto autocelebrarmi nelle cose che ho fatto, fare la lista dei successi o cose del genere… io ti faccio la lista delle difficoltà e ti dico come superarle.
OTTIMO! Una cosa lodevole e utile tra l’altro!
Sai qual è la mia massima?
Dimmi, sono curiosa…

Gionata_Nencini_Quote_-_Motopier_

La moto e te, che rapporto c’è?
Ride – Io sono la mia moto!!! E’ esattamente come sono io e come io sto andando nella mia vita. Mi rappresenta in tutto e per tutto!
E’ un parallelismo datato, le gravano le stesse mie esperienze come prestazioni, come affidabilità, come efficienza e impostazione in un certo tipo di viaggio.
Ogni cinque anni restauro la mia moto e la metto a regime ottimo, per il viaggio va rispolverata! C’è un connubio con la mia moto, guardandomi allo specchio mi rivedo esattamente come lei. La sento  che mi ha donato gloria e i l’ho data a lei gloria.
E’ uno sposalizio affiatato..
Ridiamo ancora…
Non che mi porti la moto a letto!
Ci mancherebbe 😀
Ha un valore affettivo, non è che ci faccio l’amore, avverto tutto il tempo che ho trascorso con lei in viaggio abbiamo affrontato insieme il giro del mondo, nasce un sentimento, un connubio. Si.
Ci credo! Lo posso solo immaginare e comprendere…

In Patagonia ho visto che hai avuto un brutto momento senza l’uso del casco, ti senti di poter dire qualcosa di forte.. per convincere i tuoi amici viaggiatori ad usare il casco? Noi di Motopier abbiamo una iniziativa che abbiamo intitolato #CASCO faFIGO per invogliare tutti ad indossarlo e io che sono donna ti assicuro che li guardo!!! 😉
Si li ero in Bolivia come volontario,  purtroppo c’era una brutta realtà di bambini venduti a scopi sessuali, da genitori alcolisti… Il villaggio era proprio dentro la giungla, nel vero senso della parola, senza internet, lavatrice, niente di niente, anche il casco non era obbligatorio ed io in quella occasione non lo indossai, come facevano tutti.
Tornando indietro di sera io e il passeggero siamo piombati a colombella di testa sui sassi!
Ti lascio immaginare cosa è successo e la difficoltà poi di trovare un medico, sono stato trasportato con un aereo, pagandomi la benzina nel più vicino centro ospedaliero. Ho rischiato la cancrena ad una gamba. In quelle circostanze il problema è trovare l’assistenza giusta e le cure adeguate e soprattutto in tempo.
La moto è un balocco molto pericoloso, noi ci vediamo solo il piacere adrenalinico della moto, ma sotto di te c’è l’asfalto che sfreccia a velocità, anche solo 60 km/h la strada diventa una grattugia se non hai il casco!
Se non hai il casco anche un moscerino nell’occhio puo’ diventare un problema!
E’ proprio da incoscienti non indossare il casco, non ha senso.
Si hai perfettamente ragione”.. aggiungo io,
Tra l’altro se ti fai male lontano da casa, a volte puo’ essere motivo di danni notevoli!
Io sono stato fortunato quella volta, perché ho ricevuto le cure giuste, ma ho rischiato davvero tanto! Il medico non c’era e l’areoplano è stata la mia salvezza.
Posso dire di essere stato un c…. a non mettere il casco!

Questo tema ci preme tanto Gionata, aggiungo qui, mentre sto scrivendo perché durante la nostra chiacchierata ti ho rubato tantissimo tempo, sono rimasta colpita dal tuo modo di raccontarti, umile e dignitoso… del fatto che hai sempre lavorato, assistendo anche bambini e iniziative di volontariato che ti hanno visto in prima persona ad occuparti di persone con problemi così gravi e tristezze così profonde.. un plauso davvero!
Avrei ancora tante cose da chiederti, perché è sicuro che queste esperienze ti hanno donato tanto…
Bruscamente passiamo alla prossima domanda…  poichè non potevo sapere che avremmo toccato degli argomenti così profondi.

Gionata_Nencini_-_Partire_per_

Quanto i Social Network sono utili e ti mancano o li usi nei tuoi viaggi?
Social Network al 100%, li uso per fare promozione gratuita per me sono importantissimi! In viaggio quando mi sposto non ci penso, quando invece mi devo connettere per postare video o articoli sicuramente scelgo Facebook come mio preferito.

Dicci sette oggetti che assolutamente non possono mancare in un viaggio come il tuo.
Sette oggetti.
Ci pensa su un attimo. Poi parte…
Macchina fotografica
Cinepresa
Carta e penna
Spazzolino da denti
Tenda
Sacco a pelo
Passaporto
Mi aspettavo una lista di oggetti pratici per la moto, per non rimanere a piedi, ma Gionata mi ha sorpreso parecchie volte durante questa intervista 😉

E ultimo non puo’ mancare il consiglio topico per chi vuole intraprendere una avventura come la tua…
Crederci…

Gionata Nencini | PARTIREper.it
http://www.partireper.it     Lo trovate anche su Facebook
Per coloro che hanno scelto la moto per trovare la libertà

PER QUESTA INCREDIBILE OCCASIONE MOTOPIER PROMUOVE IL LIBRO DI GIONATA, INSERITE IL CODICE: MOTOPIER2016 PER AVERE UNO SCONTO AL MOMENTO DELL’ACQUISTO, SOLO PER I NOSTRI LETTORI 😀

CODICE SCONTO MOTOPIER ACQUISTO LIBRO IL MANUALE DEL MOTOVIAGGIATORE GIONATA NENCINI
Grazie a nome di Motopier e tutto lo staff per questa intervista pazzescamente bella, per le risposte e per gli spunti di riflessione in cui mi ritrovo appieno e lo spirito positivo e allegro con cui prendi la vita!
A presto Gionata, al prossimo Partire per

MOTOPIER-PROMOTE-RICAMBI-MOTO

3 thoughts on “Intervista Gionata Nencini – Partire per

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