Anna Massè – Papà, me la compri la moto? – Dream and Travel Motopier

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Papà, me la compri la moto?
di Anna Massè

Ringrazio Mary per avermi proposto questa idea. E così oggi sono qua a parlarvi di una cosa molto importante, da un punto di vista che non tutti possono capire. L’incredibile voglia di avere una moto, sportiva o una Harley-Davidson, ma avere una mamma e un papà medici che tutti i giorni operano e vedono morire persone coinvolte in incidenti stradali, specialmente motociclisti.
Sin da bambina ho sempre visto i miei genitori prepararsi interventi da fare fino a notte fonda, studiare foto di lesioni e pazienti che dovevano “essere rimessi a posto, aggiustati”, come diceva mio papà. Li sentivo discutere a tavola o al telefono con colleghi, a proposito di tal persona, giovane o adulto che era caduto in autostrada, che aveva avuto un incidente e aveva ossa rotte, pezzi di moto o guardrail piantati da qualche parte. Insomma, i miei hanno sempre cercato di tenere me e la mia sorellina lontane dalle moto per paura che succedesse qualcosa.
Nonostante ciò, i miei genitori adorano l’avventura, viaggiare, il piacere di scappare via, casco in testa e visitare piccoli paesi, campagne e luoghi meravigliosi. Mio padre, come suo padre, è sempre stato un grande amante delle moto: sin da adolescente sognava di poter avere una Harley-Davidson, per andare a fare i viaggi con i suoi amici o da solo. Ma con gli anni, la mancanza di tempo, poi il matrimonio e l’avvenire di due bambine, le responsabilità e la paura hanno prevalso. Tuttavia ha sempre avuto uno scooter per poter andare a lavorare più facilmente (che periodicamente o gli rubavano, o bollavano compresa mia madre per errore, una volta). Ogni tanto mi portava anche a scuola seduta dietro, alla velocità di un tacchino zoppo, ma era divertentissimo per me! Che momenti!
Poi per il suo compleanno, mia madre diversi anni fa gli comprò una Harley, la XL883R Sportster, arancione: la “Sporty”, un vecchissimo e famoso modello rinnovato che rappresenta piuttosto bene la tipica Harley-Davidson. Fantastico! Io ero in piena adolescenza, anni del liceo in cui non avevo altro che pigne in testa e la velocità mi eccitava da pazzi (motivo per cui senza coscienza facevo gare di sci per qualunque specialità, ivi comprese discesa libera e super G, in cui si raggiungono e superano facilmente i 100km/h). Mi piaceva leggere le riviste motociclistiche di mio padre, che lasciava in giro per casa, e con i miei amici di allora parlavo di quanto sarebbe stato bello avere una moto. Una Harley? A casa? Un sogno per me!
Mio padre non me la fece subito provare ovviamente, in città una moto del genere è pericolosissima, troppo pesante, poco manovrabile, rumorosa e come diceva lui “ti fa vibrare come se stessi usando un martello pneumatico mentre guidi un trattore”. Così poco tempo dopo, durante le vacanze estive, mi portò a fare un giro vicino alla nostra casa di campagna, dove passavamo le estati, nell’alta Langa. Fu fantastico. Uscimmo dal cortile gasatissimi e sfrecciammo sulla cima delle colline, tra prati, boschi, noccioli e paesini in pietra mentre io mi godevo il panorama di castelli in lontananza, vigneti, paesini in pietra nel verde della campagna, così bello sotto quell’azzurro del cielo! E dopo essere andati a prendere un cappuccino con delle paste in un caffè, tornammo indietro. Era quasi sera ormai e il cielo si era dipinto di rosso, arancione per il tramonto, come se fosse un vulcano in eruzione che con i suoi colori ha tinto le nuvole. È stata un’esperienza meravigliosa. Mi sono divertita tantissimo e ho passato dei momenti incredibili. Allora ho capito il vero piacere di avere una moto.
Farsi fighi con gli amici, raggiungere velocità incredibili per sentire il sangue che scorre rapido nelle vene, non vuol dire assolutamente nulla. Ma il piacere di viaggiare, stare con qualcuno che ti vuole bene e condivide con te paesaggi, avventure anche se i caschi ti impediscono di parlare e ascoltare rappresenta, per me, il vero piacere delle moto.

Ho pensato, infine, di fare un paio di domande a mio papà, Alessandro Massè, per confrontare il parere di un importante ortopedico che di pazienti vittime di incidenti in moto ne vede tutti i giorni, con quello da “rider”. Dunque gli ho chiesto cosa ne pensa: la sua risposta?
Da un punto di vista professionale, medico, chi guida una moto non si rende completamente conto dei rischi ai quali va incontro: un attimo di disattenzione del pilota, un eccesso di confidenza nel mezzo, un ostacolo imprevisto, una manovra pericolosa di un automobilista sono in agguato e possono segnare per sempre la vita del motociclista.
Ma se la mettiamo sul personale la motocicletta è un antidepressivo fantastico; è sempre importante ricordare che la cosa importante non è arrivare ma il viaggio stesso.

Visto lo stress famigliare e lavorativo, il caos della città e mille impegni ho anche pensato di chiedergli…

Hai mai sognato di scappare via?

Assolutamente si, ma solo per un po’: viaggiare è anche ritornare per partire di nuovo.

Detto ciò, grazie a Mary per avermi permesso di condividere il mio pensiero! Ma mi permetto anche di farvi una domanda: che cosa vuol dire viaggiare, avere una moto per voi? E ditemi, scappereste mai via in sella alla vostra Harley?

Per la rubrica #DREAMandTRAVEL Diario di Viaggio – Raccontaci la tua storia questa volta ospite Anna Massè, giovane studentessa universitaria con una passione sfrenata per gli animali, tant’è che sta conseguendo la laurea in veterinaria, ma anche appassionata di rettili fin da quando era bambina e di fumetti!!! Si, insomma molto eclittica, in questa occasione ci racconta della passione del padre per le moto, che si fonde con la sua professione e al contempo ci regala uno spaccato crudo e veritiero, purtroppo di quanto accade nelle nostre strade e ne crea un racconto famigliare ed educativo, raccolto tra la voglia di scappare e prendersi un momento di svago e la volontà di aiutare il prossimo.
Una prova veramente emozionante con un articolo unico, scritto a quattro mani con il papà 😀 Grazie davvero, ci avete onorati e speriamo di avervi ancora con noi!
Anna la potete trovare nel suo blog Andlightwas e nella sua pagina Facebook AND LIGHT WAS, vi invitiamo ad andare a visitarla, ne scoprirete delle belle, a presto e…

sempre RIDE FREE,

For image Credit: qui.

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2 thoughts on “Anna Massè – Papà, me la compri la moto? – Dream and Travel Motopier

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