Moto Club Meda – La storia
Le origini del Moto Club Meda risalgono agli immediati anni post bellici, allorché un gruppo di appassionati motociclisti inseguì l’idea di costituirlo.
Il periodo storico non favorisce certo l’inizio dell’attività sociale che difatti è lenta e difficile; dalle prime riunioni del 1945, l’affiliazione alla Federazione Motociclistica Italiana avviene per la prima volta nel 1948.
Tra le organizzazioni effettuate si ha traccia di una gara di regolarità svoltasi a Meda su un circuito cittadino aperto ai soci tesserati.
Le ultime notizie ritrovate si fermano al 1951 con l’ultima riaffiliazione alla F.M.I.
Si riparte poi il giorno 21 ottobre 1969 con la rifondazione, in questa serata ha ripreso forma e vita il Moto Club Meda e quindi l’affiliazione alla F.M.I. nel 1970.
La vita associativa è ora più completa con la partecipazione ai motoraduni, alle gare di velocità e di cross, nonché più attiva nell’organizzazione; proponendo corsi di educazione stradale per ragazzi, gare di gimcana e di moto cross; oltre ad essere stati fra i pochi club promotori del mototurismo femminile con la programmazione del Motoraduno Nazionale Femminile a Meda.
Un’organizzazione sviluppatasi e prolungatasi negli anni con un crescendo di consensi e di immagine; che attualmente vede la realizzazione di due manifestazioni di interesse nazionale: il “Motoraduno Nazionale Alpe del Viceré” ad Albavilla ed il Motogiro denominato “Brianza in Moto”.
Tra i tesserati si ricorda con piacere di aver annoverato Andrea Borgonovo (Campione Europeo velocità classe 250 nel 1989) e Doriano Romboni.
Il motogiro
E’ una bella giornata di sole, non molto fredda, alle 9:00 ci saranno stati non più di 15°, mentre mi reco al “puntello” stabilito per un giro domenicale spassionato, fermo ad un semaforo, vengo affiancato da un motociclista che mi chiede dove andavo. In realtà io e il mio gruppetto, i “Pistoni Sbiellati”, saremmo dovuti andare nel mantovano ma un imprevisto causato dal cambio del serbatoio, effettuato nella notte da uno dei “pistoni”, ci ha bloccato nel piazzale dove, intenti a cercare di risolvere il mancato afflusso di benzina nel carburatore della sua nuova moto, lo faceva desistere dal nostro giretto “apri-stagione”.
Beh, a questo punto ci beviamo un caffè e, indecisi sul dove andare a farci il giro, parlo di quel motociclista che mi ha affiancato al semaforo poco tempo prima.
Stava andando a Meda dove c’era un raduno, l’aveva letto sul sito motoraduni.it.
Allora decidiamo di andare a vedere cosa fosse questo “raduno” che il Moto Club Meda aveva in corso.
Arrivati nella piazza del Municipio di Meda vediamo non più di dieci moto…di solito i motoraduni ai quali ho partecipato contano dalle 100 moto in su…decidiamo di fermarci a chiedere.
Ci accoglie un gruppetto di giovani persone che ci molla subito il pass. Parcheggiamo.
Mentre ci liberiamo del casco, guanti, scaldacollo e zaino, scorgiamo un gruppo di attempate persone discutere animatamente. Ci avviciniamo e chiediamo cosa stesse accadendo. Stavano solo discutendo dell’organizzazione del loro Moto Club…erano il Presidente e il Segretario con altri soci del Club.
Iniziamo a chiedere innanzi tutto cosa fosse quel “misero” raduno e scopriamo che, a causa di lunghe pratiche burocratiche, il motogiro era libero. Cioè, ognuno partiva quando e con chi gli pareva.
Il percorso era tracciato da frecce da seguire lungo tutto il percorso e bisognava fermarsi ai due “Controlli Transito” previsti per l’applicazione del timbro. Strano ma intrigante!
Nel frattempo facciamo amicizia con un biker che era da solo con la sua BMW RS1200 e creiamo il nostro gruppetto. Decidiamo di fare questo moto giro.
Siamo quattro in tutto, io con la mia “Jenny”, una Sportster 883 Roadster, Davide con la sua Road Glide, Giovanni con la sua Kawasaki Vulcan 900 e, infine, il nostro nuovo amico con la sua BMW.
La quota associativa di 12€ (per i non iscritti al FMI) prevede colazione (caffè e briosche), panino e bibita al 2° Controllo Transito e pasto convenzionato alla tappa finale, oltre, ovviamente al “gadget” di rito. Paghiamo e ritiriamo la nostra “mappa”.
Bene, sono le 11:00 circa, caffè e briosche e via che si parte!
Il sole è bello alto e comincia a scaldare l’aria, notiamo fin da subito che le frecce sono ben visibili negli incroci e nei punti critici, e lo saranno fino all’arrivo!
Il primo tratto sono una serie di strade provinciali, con semafori, che attraversano paesi e paesini, che ci portano ben presto alla prima tappa, ero quasi deluso dalla scelta.
Arriviamo a Camnago Volta al 1° Controllo Transito dove ci accolgono due simpaticissimi membri del club.
Quattro chiacchiere, timbro e via, si riparte!
Comincia il lungo lago di Lecco, molto belli gli scorci e i paesini che si incontrano lungo questo percorso. Anche se ho fatto più volte il giro completo di questo lago è sempre uno spettacolo. Tutto sommato comincia a piacermi questo giro!
L’ultimo tratto per arrivare al 2° Controllo Transito, da Nesso al Pian del Tivano (circa 1000mt s.l.m.), è un susseguirsi di curve e tornanti in salita. E’ molto divertente, soprattutto perchè bisogna farli lenti, un po’ perchè la stradina è stretta, un po’ perchè si è in salita e anche perchè c’è un po’ di traffico. Arriviamo tutti quanti al Pian del Tivano con un sorriso smagliante! Mi sono ricreduto, è stata una buona scelta!
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Ci attende il nostro “primo premio”! Un mezzo panino con speak e bibita…ci stà, anche perché sono le 12:00 passate e la fame si inizia a far sentire.
L’aria è fresca e lo spuntino consumato al sole gradevole ci fa rimettere subito in marcia verso la tappa finale. Sono quasi le 13:00 ed entro le 14:00 dobbiamo raggiungere il Monte Barro dove ci attende un lauto pasto.
Anche questo tratto, fino a Onno passando per Asso, è un susseguirsi di scorci montani, profumi di montagna e, ovviamente, curve e tornanti.
Raggiungiamo l’altro ramo del lago di Lecco e percorriamo il lungo lago veloce (sempre e comunque a velocità regolamentare), c’è meno traffico e questa provinciale è davvero bella percorsa in moto.
Arriviamo a Galbiate dove ci inoltriamo all’interno del Parco del Monte Barro, uno spettacolo! La stradina che ci porta fin su all’Eremo è stretta e attraversa boschi e campi gremiti di gente a bivaccare al sole e di bambini che giocano.
Arriviamo in tempo in cima, siamo a circa 920mt s.l.m., dove ci attendono gli organizzatori del moto giro per la consegna del gadget e del buono per il pasto convenzionato.
C’è molta gente, il ristorante fa fatica a servire tutti, non si aspettavano così tante persone, specialmente quelli del moto giro, saranno state 150 persone e oltre 100 moto!
Riusciamo a trovare un tavolino libero e ci accontentiamo di quello che è rimasto: una birra media, un bel piatto di affettati misti e, infine, un abbondante piatto di pappardelle al sugo di cervo!
Vicini di tavolino abbiamo alcuni tra i membri e organizzatori del Moto Club Tartarughe Volanti di Manerba del Garda (pagina Facebook) che, tra una chiacchiera e l’altra, ci invitano ad uno dei loro raduni in notturna che si terrà il 17 giugno…a cui contiamo di partecipare!
La terrazza dell’Eremo poi ci riserva una vista mozzafiato della brianza con i suoi laghi di Annone e Pusiano.
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Il motogiro “8° Brianza in moto” del Moto Club Meda è stato uno dei motogiri più belli e strani che abbia mai fatto, sia per la forma che per il percorso, ma soprattutto per il gadget!
Gente allegra e alla mano, di una certa età, ma con lo spirito ancora vivo che quando gli parli di moto gli brillano gli occhi e cominciano a parlarti di aneddoti strambi e divertenti.
Siete curiosi di sapere qual’è questo agognato gadget, vero? Niente spille o patches da appiccicare o mostrare, nulla di così solito e scontato.
Ecco il gadget!
Grazie Moto Club Meda, buona strada e arrivederci a presto!